REGOLA 2°
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mai dimenticare gli elementi chiave dell'accoglienza - ascolto, comunicazione e rapporto umano
L’ascolto
L’ascolto è il primo servizio che si deve a qualunque cliente, figuriamoci al turista con esigenze speciali. La differenza tra udire e ascoltare dipende dal nostro grado di attenzione. L’ascolto attivo, fondato su una forte empatia con il cliente, osservare, registrare e valutare anche i messaggi non verbali l’attenzione e la pazienza sono elementi indispensabili per creare sintonia fra gli interlocutori.
La comunicazione
Il linguaggio verbale non costituisce l’unico ed esclusivo canale: la comunicazione non verbale assume un ruolo importante nell’accoglienza turistica in generale, e degli ospiti con disabilità in particolare, e coinvolge la postura del corpo, il respiro, la gestualità e la mimica facciale. Il linguaggio non verbale è maggiormente legato all’emotività e all’inconscio. La comunicazione verbale o scritta, utilizzata dall’operatore per interagire con il cliente con disabilità, deve essere quanto più possibile corretta e non discriminante. Usare parole semplici e chiare favorisce sicuramente la comunicazione e l’apprendimento.
Il rapporto umano
Per trasmettere sicurezza al nostro ospite con esigenze specifiche occorre semplicemente instaurare un rapporto ospitale, garbato e naturale. Demolire pregiudizi e paure che spesso creano barriere culturali e condizionano la nostra mente, facendoci credere che le persone con disabilità siano soggetti bisognosi di aiuto e di assistenza, destinatari di pietismo e compassione.
Consigli utili
- Tenere l’attenzione e lo sguardo sulla persona e non sugli ausili.
- Parlare direttamente con la persona interessata e non soltanto con l’accompagnatore.
- Comunicare in modo chiaro e preciso con spontaneità.
Ricorda che …
- L’ospite con disabilità non è “persona malata”.
- Evitare atteggiamenti pietistici.
- Utilizzare un linguaggio appropriato.
Gli orientamenti religiosi, sessuali, opinioni politiche, culture differenti, abitudini alimentari, disabilità fisiche o intellettive, differenza di età, o tutto ciò che consideriamo diverso da noi, non deve essere fattore di discriminazione o scusante per atteggiamenti offensivi nei confronti della razza umana.